martedì 9 luglio 2013

Il Lancio del CAPT - breve storia della sonda spaziale che partirà da Milano il 15 agosto.





Dopo il clamoroso flop dei robottini con webcam, spediti su pianeti lontani senza un piano illuminato (ovvero l'unico possibile: trova un alieno e faccelo vedere), l'interesse dell'umanità verso l'universo e dintorni è clamorosamente scemato - e a poco è servito lo stratomachismo di Baumgartner, seguito nel suo salto da milioni di persone che commentavano pensa se inciampa.
Il dito sognante del bimbo che indica le stelle punta ora in basso, verso un'esistenza già nota, verso un mondo già mappato. E se possibile peggior sorte ha avuto lo slancio della nostra specie verso incontri extratterestri, dato che il confronto con nuove civiltà sembra ancora un problema dannatamente domestico.
E' perciò nel tentativo di recuperare quel sentire intrepido e romantico che animò la ricerca aerospaziale durante la Guerra Fredda, che il Comune di Milano - in collaborazione con il CIRA (Centro Italiano Ricerche Aerospaziali) - ha stanziato i fondi per il CAPT, sigla che sta per Capsula Aerospaziale Prodotti Tipici, ovvero un'únità sul modello del celebre Progetto Voyager che nel '77 inviò due sonde verso Giove e Saturno contenenti informazioni circa la nostra civiltä per eventuali incontri con forme di vita aliena.
L'idea è stata quella di stipare nella sonda una selezione essenziale di prodotti caratteristici del Pianeta Terra, sia quelli derivati da una lavorazione umana sia quelli semplicemente presenti sul pianeta - con una particolare attenzione per l'Italia dato il patrocinio della missione. 
Com'era prevedibile, lunghe e animate discussioni di carattere politico e non solo hanno accompagnato la difficile selezione della commissione incaricata, che pare sia stata ulteriormente influenzata dalle pressioni di multinazionali circa la tipologia di prodotti da inserire nella sonda. 
L'elenco definitivo, breve per lo spazio limitato all'interno della capsula, fa discutere e probabilmente continuerà a far discutere fino allatteso lancio della sonda, che avverrà - se tutto andrà per il verso giusto - a Ferragosto da Largo Cairoli a Milano, approfittando della cittä semideserta.
Prima selezionata, dal vasto mondo della frutta, è stata l'Arancia, che spicca nella lista anche per primati alfabetici. Proteste veementi dal fronte cristiano e malumori in tutta la UE, dove era attesa una vittoria facile della Mela, frutto simbolo caro alla Disney, alla Merkel e in generale a tutte le streghe del centroeuropa. Data l'origine cinese dell'Arancia (in tedesco sinaasappel, letteralmente mela cinese), molti hanno avuto gioco facile nel rileggere l'episodio come una vittoria di Pechino su Berlino, ma la commissione responsabile ha ribadito la sua decisione con una documentazione di tutto rispetto, tra cui spicca L'Arancia, un oggetto quasi perfetto, studio di Bruno Munari in cui si elogiano forma e confezionamento naturale del frutto. La rivincita dell'Occidente è arrivata però nell'area snack, dove nessuno è riuscito a opporsi alla Patatina Fritta. Curiosamente però, per problemi di conservazione e spazio, è stata imbarcata la pratica e funzionale patatina stick, formato patatoso di modesta diffusione della San Carlo, che ha per questo motivo deciso di regalare alla Città Di Milano una statua di bronzo del celebre tubero.
Inevitabilmente, il settore che ha portato agli scontri più accesi è stato quello della carne: se è vero che sarà una civiltà superiore a ricevere il messaggio, è facile pensare che abbia trovato modalità di approvvigionamento che non richiedono l'uccisione di altre creature. Questa almeno è stata la tesi di buona parte del fronte vegetariano, che ha anche ricordato la possibilità che gli alieni siano effettivamente dei maiali o delle mucche a un altro stadio evolutivo - possibilità che trasformerebbe un'eventuale sonda carnivora in una dichiarazione di guerra. Sit-in animalisti di svariate confessioni (vegan, pescetarianipollotariani) hanno scosso la città per mesi, trovando nei media un facile alleato: di fronte all'eventualità di una vendetta di alieni zooformi, anche i carnivori più incalliti hanno fatto un passo indietro. Il contro-corteo dei produttori di cotechino, che speravano di ottenere un posto nel CAPT anche per semplice campanilismo, si è rivelato un flop colossale. Almeno quanto la pagina comprata da Aia sul Corriere Della Sera, il cui slogan - "Sicuramente gli alieni non sono dei polli" - non è piaciuto a nessuno. Nel tentativo di mediare tra il fronte verde, la città impaurita e i produttori di carni, salumi e insaccati di mezzo mondo, la scelta è infine caduta sull'hamburger di seitan - pietanza spesso tacciata di ipocrisia per il suo plateale tentativo di sembrare effettivamente carne.
Allegata, una breve didascalia circa l'etimologia di "seitan" - termine coniato alla fine degli anni 60 dal filosofo Ohsawa.
Giunti a poco meno di metà dell'elenco, con a bordo un'arancia, una patatina stick e un hamburger di seitan, le frange più ostili all'intera operazione hanno avuto gioco facile nell'attaccare l'intero progetto - definendolo "il più triste pic-nic dell'universo".
Per rispondere alle crescenti proteste dell'opinione pubblica e alle pressioni delle lobby, le successive selezioni hanno tenuto maglie più larghe, nel goffo tentativo di accontentare tutti.
All'hamburger di Seitan ha fatto seguito una Big Babol (rigorosamente della prima serie uscita sul mercato), simbolo insieme di tecnica e immaginazione dell'industria alimentare degli anni 80, il cracker (nel famigerato gusto pizza in omaggio al paese ospitante), un dado - invenzione ottocentesca attribuibile al Barone Von Liebig, e successivamente perfezionata da Julius Maggi - e una Nutella monodose da buffet di albergo.
Al termine della discussa selezione, l'ingombro irrisorio del pacchetto (definito un "gioiello di ingegno e sostenibilità" dal Parlamento tutto) è stato ulteriormente decurtato: all'Arancia, che col suo tondume triplicava inutilmente le dimensioni dell'imballo, è stata preferita una Tic Tac all'arancia.
La Coca Cola, evitata per i rischi legati all'anidride carbonica e in un primo momento totalmente esclusa dai giochi, è infine riuscita a farsi rivalere, fornendo il frigorifero destinato a contenere il malloppo.
Dopo un primo tentativo di inserire il frigo nella sonda- tentativo che ha causato la rottura del pannello centrale dei comandi e della valvola di sicurezza - si è pensato di semplificare le operazioni lanciando direttamente il frigorifero della Coca Cola nello spazio, dotandolo di un sistema di reattori capace di spedirlo fin oltre Saturno.
Nel frattempo però, la produzione dei suddetti reattori nella fabbrica di Senigallia è stata bloccata da un blitz di facinorosi, già responsabili della contro-manifestazione del 29 giugno che ha avuto il suo apice in un lancio di polpette sopra l'Università Statale di Milano, partner ufficiale del lancio della sonda.
La Giunta e il Comitato Esperti per la Capsula Aerospaziale Prodotti Tipici hanno assicurato che ora del 15 agosto sarà tutto risolto ma al momento in Piazza Cairoli non c'è altro che un frigorifero della Coca Cola sorvegliato da una ventina di agenti in tenuta antisommossa.