mercoledì 9 aprile 2014

DIECI COSE DA FARE GIA' CHE SEI A LONDRA

1. Salutare il quarto fratello Marx



Il turismo tombale è avaro di sorprese (e meno male) ma gravido di riflessioni: passeggiare con le mani dietro la schiena tra grossi sassi con le date sopra vi garantirà pensieri per la testa fino a notte inoltrata. Se siete praticanti della disciplina, il cimitero Highgate vi farà felici – vuoi per l’indubbio fascino del suo tombame, vuoi per la zona vip, che include il giaciglio del buon Carlo Marx, sepolto insieme alla sua barba hipster anzitempo.

2. Scoprire che il giardino sotto casa vostra NON è all'inglese



Il termine “park” da noi sta diventando un diminutivo trendy di parcheggio, ma all’estero indica ancora i parchi – quelli dove sdraiarsi, pisolare e maledire l’inventore dei clacson. Londra è particolarmente ferrata nell’argomento, e i suoi parchi sono di quelli che finiscono nella storia e nella memoria della musica. Il generoso e bellissimo Hyde Park la fa da padrone, ma nelle retrovie sgomitano decine di altre perle come Hampstead Heath – sempre che il cielo albionico sia d’accordo coi vostri programmi.

3. Pisolare dove pisolava John Lennon



Lo studio di registrazione è in genere un posto con poca luce e una percentuale sempre troppo alta di maschi, disequamente divisi tra quelli davanti al computer e quelli spiaggiati sul divano subito dietro. Abbey Road probabilmente non è da meno, ma è vero che sui suoi divani si sono spiaggiati gente come Beatles e Pink Floyd – che qui facevano dischi clamorosi senza computer. Se fate un salto sul sito scoprirete come visitare alcune delle sale storiche, con tanto di dimostrazioni e siparietti con materiale vintage. Potrebbe non valere il prezzo (alto) del biglietto ma è un rischio che è lecito correre.


4. Comprare giacche più belle delle nostre


Comprare delle giacche più belle delle nostre è un’impresa risibile, dato che fuori dai nostri confini le divise più o meno militari affollano i mercatini e i negozi di vestiti usati (viene da chiedersi dove siano finite quelle degli eserciti italici degli ultimi 150 anni, a pensarci bene). Più arduo trovarne tre uguali, più difficile ancora mettersele addosso e saltellare sotto a delle luci da solarium per anni. Ciò detto, la vita è vostra: cercate delle belle giubbe rosse tra Camden, Portobello e uno dei molti mercati che Londra offre durante il weekend, e poi diteci com’è.

5. Cercare lavoro in un negozio di dischi



C’era una volta un mondo in cui i negozi di dischi diventavano etichette discografiche di fama planetaria. Oggi è più facile che si tramutino in negozi della Nespresso dove comprare capsule carissime di mille colori e sostanzialmente un solo sapore. A Londra, dove la musica è un’industria e non un inconveniente della gioventù, sopravvivono eccezioni come Rough Trade, negozietto che diede i natali all’omonima etichetta (responsabile degli Smiths e in una seconda vita anche degli Strokes). Andate a fare un giro in una delle due sedi e se vi piace giocare d’azzardo lasciate un curriculum.



6. Scoprire se soffrite di vertigini



Dev’esserci momento della propria infanzia in cui ci si trova inconsapevolmente a un bivio: da una parte si va verso un’esistenza che include l’ottovolante, le ovovie, le giostre zarre di Gardaland e il bungee jumping, dall’altra nulla di tutto questo – solo le volgarmente dette vertigini. Difficile che non abbiate capito da che parte siete finiti, ma se volete una prova del nove salite sulla Heron Tower e godetevi con consumazione la vista da lassù. Se vomitate il sushi del 38esimo piano o i waffle del 40esimo (che per altro avrete sicuramente pagato a caro prezzo) avete preso la strada numero due e non potete più farci niente.


7. Fare un salto tra i nipotini dei Wailers



Si stima che a Londra ci siano circa 250mila giamaicani, una comunità che rende di fatto la capitale inglese la quarta città giamaicana del globo. Non stupisce perciò che sia stato proprio il Regno Unito il varco attraverso il quale il reggae e i suoi apostoli sono riusciti a farsi conoscere dal resto del pianeta, che in fondo di reggae ha sempre bisogno. Per fare la loro diretta conoscenza, fate un salto a Brixton, pasteggiate a jerk chicken e fate serata all’Hootananny. A fine serata i vostri capelli si coalizzeranno in dreadlocks senza neanche dirvelo.



8. Andare al mercato quando si dovrebbe andare a nanna



C’è un bel film di Fritz Lang che si chiama Quando La Città Dorme, e andando a memoria credo si riferisse alle attività criminose che hanno luogo mentre ci rigiriamo nel letto. Forse però parlava dei mercati, quelli grossi quelli per gente del settore, che ben prima dell’alba si spartiscono il cibo che da svegli andremo a comprare e ingerire. Farvi visita è esperienza da non sottovalutare, anche se in pratica state ancora dormendo, e Londra offre uno dei più belli e longevi d’Europa – lo Smithfield Market, che dalle tre del mattino smazza carne come se non ci fosse un domani, o almeno come se il domani fosse senza bovini. Se siete vegani, vegetariani o top model, state pure a letto a dormire che ci pensiamo noi.


9. Trovare il kebab che tutti li ghermisce



Spielberg ha avuto per le mani Indiana Jones per ben quattro film e gli ha fatto cercare solo coppe, vasi, centrotavola, statuette e altre amenità da svuotasoffitte. Fosse stato amico nostro gli avremmo detto "Indiana, vai là fuori e trovaci il miglior kebab del mondo". Certo, il film sarebbe probabilmente cominciato e finito in Turchia, ma nel mezzo sicuramente avrebbe fatto una ricognizione a Londra, dove i turchi spadroneggiano e grigliano tutto quello che gli capita a tiro. All'ormai stanco Harrison Ford, i nostri infiltrati consigliano Mangal 2 a Dalston o la zona di Harringay Green Lane per la scena centrale del film.



10. Capire se la colazione fa il popolo


Pensiamoci: in Italia ci svegliamo, prendiamo un caffé, una brioche svenuta al bar, poi usciamo e non troviamo lavoro e tutto va male e la crisi e torno dalla mamma e scappo all'estero. In Inghilterra si svegliano, mangiano due uova, fagioli, pancetta, salsicce, pomodori, toast, marmellata, e a quanto mi risulta stanno meglio di noi. Provate a paragonare altre coppie di prodotti-interni-lordi/apporto proteico nella colazione e tutto vi sarà chiaro. Dobbiamo mangiare di più e più ciccio da subito, altro che riforme e articolo 18. Londra è ovviamente una delle migliori palestre per cambiare abitudini e la nostra inviata vi consiglia di chiedere una full english breakfast al 338 di Bethnal Green Road.




LA LOCATION




Nei bar italiani non si suona, quindi è regola che la gavetta di ogni band della penisola cominci più che altro nei pub - che in fondo da noi sono bar di persone che vorrebbero essere nati da qualche altra parte e che finiscono semplicemente per dare nomi inglesi ai panini con la bresaola. In Inghilterra si suona un po' dappertutto, anche nelle università, e di certo nei pub - che sono affollati di personaggi d'ogni età e non solo dalla compagnia della terza liceo che quella sera non sapeva cos'altro fare. Quello dove finiremo noi può vantare una posizione invidiabile e una storia da invidiare e punto - dato che sul suo minuscolo palchetto sono passati Bob Dylan e gli Oasis, tra gli altri. 
Se volete passarci pure voi, che mica siete da meno, trovate il biglietto qui