Gli alberi sono mostruosi, sono alieni che infestano lentamente - così lentamente che non ci accorgiamo di nulla.
Dietro, la mia scuola (ricordi in ordine di apparizione: cortile, maestre chiamate per nome, gol di testa in tuffo su cemento, pane e cioccolato nella merenda del doposcuola quando faceva buio).
Sole che rimani in maglietta e pensi che potresti vivere con ancor meno di quello che già.
Tradotto: non ho un lavoro, e quando sei al parco a quest'ora sei in mezzo ad altri che non ce l'hanno ancora o non più o mai. Tradotto: ora cammino fino alla frontiera con la Svizzera e continuo a camminare e aspetto che qualcuno mi dica qualcosa.
Il fatto è che io non sono italiano. E non sono nato dopo Galileo, e non sono cristiano e non ho debiti con gli affreschi e i palazzi vecchi.
Io non ho il dovere di sapere nulla. Io faccio promesse, prometto di essere in un posto o nell'altro ogni giorno.
Punto.
Questa sera si parlava di guerra fredda e di come si sgancia una bomba atomica (si pensava: cadrà giù come un vaso) e intanto le spore schivavano i lampioni travestite da effetto speciale.
Poi torni a casa, trovi per strada un asino di peluche a dondolo pronto ad essere rapito dall'Amsa, lo porti su, aggiorni il blog e ti chiedi perché, mentre pensi a scavalcare le dogane, ancora ti fermi a raccogliere.
1 commento:
mi specchio in tutta la frase ma, penso di non ever capito "E non sono nato dopo Galileo".
anzi, non l'ho capito.
ma forse è giusto così.
il discorso bombe atomiche è sempre attuale.
farebbe strano parlare di UNA, invece vien fuori che ce ne sono parecchie tra ghedi(bs) ed aviano(pn).
sono vicine, si sente la loro presenza. forse non nella terra sotto, ma nella testa si.
c'è anche un bel documentario (aviano,italia).
ci sono delle coraggiose associazioni a parlarne.
c'è una citazione in giudizio da qualche parte.
e ovviamente c'è anche un bel silenzio politico su questo.
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