mercoledì 28 gennaio 2009

Mangiare insieme.

Perché dobbiamo mangiare insieme?
Mi alzo da tavola e alzo la voce.
La domanda è spudorata, la risposta è nota - ed è noto che convenga non dirla.
Si mangia insieme, punto.
Come leoni che dilaniano una gazzella, come le anatre che si azzuffano, come gli elefanti e le formiche.
Si mangia per sopravvivere, si mangia insieme per sopravvivere insieme.
Si resiste, insomma.
Lo dice la tavola apparecchiata: il pasto cristiano è a numero chiuso.
Al centro non c'è la gazzella, ma attorno bisognerà sembrar leoni.
Perché là fuori altre famiglie hanno apparecchiato e altre famiglie tentano di tenere insieme i pezzi.
Teniamo insieme i nostri. Da soli non riusciremmo a mangiare: troveremmo solo tavole già apparecchiate.
Le direi di sedersi ma c'è da mangiare solo per noi.
E così ci si riempie i bicchieri d'odio e li si butta giù col naso tappato, fino ad ubriacarsene e abbracciarsi quando è finalmente giunto il momento di tornare a casa.
Quando hai otto anni incassi.
Quando ne hai quindici o smetti di mangiare o bestemmi o incassi.
Quando ne hai venti ti dicono che non vale la pena, che crescere vuol dire incassare.
Quando ne hai molti di più, sei tu a dover dire
sediamoci
parliamo di qualcosaltro
siamo a tavola.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Cazzo.. Bello tosto..

chicco ha detto...

Parliamo, cazzo.

Siamo a tavola.

Magari prima di ubriacarsi.

Franco Di Battista ha detto...

Così maledettamente vero.
Come tutto quello che si sente venir fuori dalle vostre canzoni.

Alex_Joker ha detto...

tutto vero. ho letto questo post mesi fa, ma solo ora sento il veleno. mi trovo nella situazione in cui non posso toccare cibo senza fare incazzare un "superiore". considero la mia una famiglia unita, lo siamo davvero, ma non possono più costringerci a rispettare questo rito.