mercoledì 12 marzo 2014

DIECI COSE DA FARE GIA' CHE SEI A PARIGI


Non importa cosa state andando a fare a Parigi, quelli a cui lo direte vi riserveranno in ogni caso un commento allusivo o un risolino - come se per forza doveste passare dal Moulin Rouge a sollevar sottane o bearvi in bici con la baguette sottobraccio. Vero è comunque che in una giornata di sole o di vento lungo la Senna, qualsiasi impiego, affitto, sbattimento deve sembrare assolutamente accettabile. 
Se il meteo vi è amico e sapete quattro parole di francese, vi basteranno un paio di giorni per godervi una demo di vita parigina come si deve. 
Probabilmente non riuscirete a fare più di un paio delle cose che seguono ma godrete anche solo nello spostarvi da un punto all'altro, attività a Parigi molto appagante e, nella sua variante più antica, gratis. 


1. Sudare senza timori



Le persone che sudano molto quando si muovono possono avere seri problemi nello scegliere uno sport da praticare. In generale qualsiasi azione, compiuta da fradici, diventa problematica. Ecco perché si comincia e si continua a nuotare: nell’acqua siamo tutti uguali e bagnati. Le piscine diventano quindi teatro per prove generali di parità – e visitare quelle di altri paesi farà di voi una sorta di diplomatico seminudo in missione. 
Su Parigi, i nostri informatori ci segnalano la magnificente piscina di La Butte Aux Cailles, che può vantare una vasca alimentata dal 1893 da un pozzo artesiano che spilla acqua a 28 gradi e trionfi di art nouveau ad ogni pie’ sospinto. Valida e ugualmente insolita alternativa è invece la Piscine Des Amiraux, che dagli anni 20 riposa nel cortile interno di ignari condomini e ha fatto mostra di sé anche nel Fantastico e a tratti Insopportabile Mondo di Amèlie.

2. Capire le cose dall’alto



Le belle città sono quelle che viste dall’alto lasciano intuire una qualche armonia, un’intelligenza e un’umanità nell’affollare il suolo di palazzi. Quelle brutte sono quelle che quando sei su per vedere pensi a cosa succede se sputi giù. Parigi fa parte della prima categoria e molti vanno a godersela dalla Basilica di Sacré Coeur a Montmartre, dove confermare ogni possibile luogo comune sui turisti. Noi però vi consigliamo il parchetto di Belleville (Rue des Envierges angolo Rue Piat), invero punto più alto della città dove confermare ogni possibile luogo comune su spacciatori coi rasta, compratori coi piercing e agenti in borghese con la barba.

3. Farsi i film



Se devo comprare un film vado su Amazon, se devo comprare i pantaloni vado da H&M, se devo ascoltare un pezzo vado su Spotify, se voglio vedere un bambino ciccione che fa cadere il gelato vado su Youtube: la tanto chiacchierata libertà di scelta la stiamo uccidendo noi e non i dittatori, i cattivi di James Bond o lo Stato Imperialista delle Multinazionali. E allora, se amate il cinema, fate un gesto eroico e andate da Potemkine, piccola mecca della cinefilia francese, e lasciatevi tentare da pellicole ignote come foste consigliati da un amico di cui vi fidate. Vi eviterete anche gli improbabili suggerimenti di Amazon, del tipo "chi ha comprato Woody Allen ha cercato anche Leonardo Pieraccioni".




4. Trovare il matto col pianoforte



Ci si lamenta della radio che passa sempre le solite cose, ma a essere onesti anche per strada (che gode di un’inscalfibile nomea di purezza) la varietà scarseggia: difficile staccarsi di molto dal cantautore con Sound Of Silence e Blowin In The Wind in loop o dalla fisarmonica turca che tenta Vivaldi con risultati variabili. Non è così a Parigi, dove si aggira Steve Villa Massone, un visionario che si porta in giro un pianoforte intero e immobilizza i passanti suonando Rachmaninov come se le avesse scritte lui. Gli informatori dicono di cercarlo tra Galeries Lafayette (Boulevard Haussmann) e Place de l'Opera o nei dintorni di Bassin de la Villette.



5. Regolare i conti con Topolino



Sono cresciuto immaginandomi Topolino alto circa un metro e mezzo e Pippo sul metro e ottanta. Poi a otto anni ti capita tra le mani un depliant di Eurodisney e vedi foto di bambini che incontrano Topolino e, a spanne, ti sembra alto due metri, con delle sproporzioni tipiche del gigantismo e invece di fare il detective fa qualcosa tra il cameriere e l’ascensorista. Decidi che non ti interessa ma poi sfogli la parte con gli hotel e ti sembra davvero magico, almeno più di una pensione sull’adriatico. Chiedi a turno ai genitori divorziati di andarci e loro dicono “se farai il bravo”. A 31 anni ti sembra di aver fatto il bravo e non ci sei ancora andato.

P.s.: da Parigi c'è un treno che fa spola con il parco. Ovviamente costa una fucilata, anche se siete alti un metro e avete nove anni. Se però volete togliervi il sassolino dalla scarpa, fate un salto su www.disneylandparis.fr


6. Snobbare Jim Morrison



Andare per cimiteri per visitare nonno e derivati è una cosa, tutt’altra è andarci per subire il fascino discreto di lapidi, epitaffi e fiori morti. E’ un turismo ben più antico di Tim Burton e colpisce sia le darkettone ombrose sia i metallari beoni. Bene, tra tutti i giardini farciti di cadaveri che potete trovare nel mondo, quello di Père Lachaise è indiscutibilmente uno dei più suggestivi – e non c’è bisogno che cerchiate morti famosi con cui fare la foto d’ordinanza (Jim Morrison e Chopin tra gli altri) per ricordarvi che ci siete passati.


7. Rimorchiare con una volpe



In Italia ci accorgeremo dell’importanza di rivenderci e ricomprarci cose usate fino a quando si rompono solo nel momento in cui non avremo più un soldo per farci belli e saremo troppo poveri anche per i mobili ikea difettati. Al nord invece i mercatini delle pulci e gli svuotasoffitte sono un punto di riferimento fisso per arredare o farsi un regalo – e hanno addirittura dei cartelli stradali a loro dedicati. Il più noto è quello di Porte de Clignancourt, un gigantesco bazar che spazia dall’antiquariato serissimo alla maglietta zarrissima. Per trovare vere chicche e prezzi più ragionevoli, molti mercatinari preferiscono però quello di Porte de Vanves – meno pittoresco ma anche meno inflazionato. Io per 50 euro ci ho comprato una bellissima volpe imbalsamata e, portandola a casa, almeno dieci tra vecchi, cassiere e francesine hanno attaccato bottone. Il che ci dice che per rimorchiare non serve avere un cane carino, o comunque non serve averlo vivo.

8. Scegliere la chitarra più cara di tutte



Ci sono individui che nascono con i superpoteri, come ampiamente documentato da film e fumetti, e altri che si devono accontentare di particolari predisposizioni – come quella di scegliere sempre e comunque la cosa più cara, anche bendati o dopo aver fatto tre giri su se stessi. I musicisti che come me hanno questo discutibile dono di natura potranno divertirsi oltremodo a passeggiare per Rue Victor Massé (subito sotto la fermata di Pigalle), una stradina che mette in fila decine di negozi di strumenti in cui entrare, chiedere quanto viene quella telecaster là in alto, accertarsi di aver sentito bene, dire che ci penserai su e uscire a testa bassa. Potete ripetere la scena quante volte volete, magari dopo aver provato la chitarra ambita, e ciondolare su e giù per la via senza concludere niente. Desiderare beni inaccessibili rimane una delle attività più convincenti della vita di un giovane occidentale.


9. Fare un pic-nic



Nell’inarrestabile processo di mitizzazione di quello che succede negli altri Paesi (processo a volte animato dal desiderio di far qualcosa di meglio qui, a volte solo dall’antica voglia di lamentarsi), una parte non indifferente la occupano le attività della domenica. La domenica da noi è un animale tristissimo, un vecchio leone di uno zoo in disarmo che si trascina al cinema, davanti alla tivù o alla mostra degli impressionisti (ce n’è sempre una). A Parigi, se il sole splende, capita invece che la gente si riunisca ovunque senza dirselo, per fare pic-nic, ballare o fare pisolini. Succede davvero e se volete andar sul sicuro fate un salto sul Canal St.Martin, che si trasforma spesso in un idillio di socialità e naturalezza.

10. Discutere dell’EXPO



Quando ci hanno detto che l’Expo avrebbe avuto luogo a Milano, mezza città andò a documentarsi su cosa diavolo fosse l’Expo. Scoprimmo che era una fiera d’altri tempi, e che quando la fecero a Parigi nel 1889 costruirono per l’occasione la Torre Eiffel. Allora io e Michelino abbiamo deciso di andare a vederla e ci è sembrata davvero maestosa, pesantissima e assurda. Poi siamo tornati a Milano, dove tutti stavano ancora litigando sull’Expo e abbiamo capito che nessuno avrebbe costruito una così bella e inutile.

Il Concerto



Ci hanno detto tutti che è tanto bello. Anche Divi che una volta ci fece serata. E' a due passi dal cimitero di cui sopra - e la ricetta sepolcri+concerto potrebbe rivelarsi vincente. Una sorta di trasfusione di umori. Una dialisi insomma.
Ciò detto, qui trovate le prevendite e qui le info sul locale.

Varie ed eventualmente

Invece di darvi pessimi consigli su dove dormire (airbnb a parte, che salva sempre capra eccavoli), a fondo blog oggi inseriamo a pioggia e in forma ridotta i suggerimenti che ci sono giunti dai nostri informatori, voi compresi forse. In particolare salutiamo e ringraziamo due talpe di vecchia data, da tempo alloggiate a Parigi, che hanno contribuito anche alla redazione delle dieci discutibili cose di cui sopra. 

1. Andare al Parc Des Buttes Chaumont che c'ha pure le cascate.
2. Seguire un corso al Collège de France. Professori che manco Gandalf sharano la conoscenza con chiunque abbia un pomeriggio libero.
3. Fare i tecnonerd a Rue MontGallet, strada dedicata all'hackerismo spinto dove pimparsi il pc. La Casablanca delle schede madri.
4. Andare a dire continuatecosì allo squat legalizzato 59 Rivoli.
5. Eccitarsi con gli scheletri a Jardin Des Plantes.
6. Cercare di rubare la Gioconda per una scommessa fatta al quinto pastis.
7. Rimettere a posto la propria coscienza museistica e farsi una tale dose di Louvre, Orangerie e compagnia da sentirsi in pace con la Storia per due anni almeno.
8. Sostenere il fumettismo indipendente à la Pied de Bich.
9. Mangiare ostriche sul pane nero appoggiati alle macchine parcheggiate al Marché d'Aligre e digerirle col the alla menta e pinoli dell'arabo a fianco.
10. Mangiare come neanche al mercato di pesce di Tokyo nei sushibar di Saint-Anne.


















3 commenti:

enrica ha detto...

e poi trovate l'evento con tutte le informazioni del caso qui:
https://www.facebook.com/events/720070328014875/?fref=ts

à samedi!

stealthisnick ha detto...

Dopo la nuotata alla piscina di Butte aux Cailles, ci sta bene un salto Chez Gladines che, malgrado il nome è basco.
Dopo e non prima. Visto che ci vorranno dalle 12 alle 14 ore per digerire.

Anonimo ha detto...

Se... E poi?? Il solito italiano esagerato/la solita italiana esagerata!! Oh italiani.....