mercoledì 9 aprile 2014

DIECI COSE DA FARE GIA' CHE SEI A LONDRA

1. Salutare il quarto fratello Marx



Il turismo tombale è avaro di sorprese (e meno male) ma gravido di riflessioni: passeggiare con le mani dietro la schiena tra grossi sassi con le date sopra vi garantirà pensieri per la testa fino a notte inoltrata. Se siete praticanti della disciplina, il cimitero Highgate vi farà felici – vuoi per l’indubbio fascino del suo tombame, vuoi per la zona vip, che include il giaciglio del buon Carlo Marx, sepolto insieme alla sua barba hipster anzitempo.

2. Scoprire che il giardino sotto casa vostra NON è all'inglese



Il termine “park” da noi sta diventando un diminutivo trendy di parcheggio, ma all’estero indica ancora i parchi – quelli dove sdraiarsi, pisolare e maledire l’inventore dei clacson. Londra è particolarmente ferrata nell’argomento, e i suoi parchi sono di quelli che finiscono nella storia e nella memoria della musica. Il generoso e bellissimo Hyde Park la fa da padrone, ma nelle retrovie sgomitano decine di altre perle come Hampstead Heath – sempre che il cielo albionico sia d’accordo coi vostri programmi.

3. Pisolare dove pisolava John Lennon



Lo studio di registrazione è in genere un posto con poca luce e una percentuale sempre troppo alta di maschi, disequamente divisi tra quelli davanti al computer e quelli spiaggiati sul divano subito dietro. Abbey Road probabilmente non è da meno, ma è vero che sui suoi divani si sono spiaggiati gente come Beatles e Pink Floyd – che qui facevano dischi clamorosi senza computer. Se fate un salto sul sito scoprirete come visitare alcune delle sale storiche, con tanto di dimostrazioni e siparietti con materiale vintage. Potrebbe non valere il prezzo (alto) del biglietto ma è un rischio che è lecito correre.


4. Comprare giacche più belle delle nostre


Comprare delle giacche più belle delle nostre è un’impresa risibile, dato che fuori dai nostri confini le divise più o meno militari affollano i mercatini e i negozi di vestiti usati (viene da chiedersi dove siano finite quelle degli eserciti italici degli ultimi 150 anni, a pensarci bene). Più arduo trovarne tre uguali, più difficile ancora mettersele addosso e saltellare sotto a delle luci da solarium per anni. Ciò detto, la vita è vostra: cercate delle belle giubbe rosse tra Camden, Portobello e uno dei molti mercati che Londra offre durante il weekend, e poi diteci com’è.

5. Cercare lavoro in un negozio di dischi



C’era una volta un mondo in cui i negozi di dischi diventavano etichette discografiche di fama planetaria. Oggi è più facile che si tramutino in negozi della Nespresso dove comprare capsule carissime di mille colori e sostanzialmente un solo sapore. A Londra, dove la musica è un’industria e non un inconveniente della gioventù, sopravvivono eccezioni come Rough Trade, negozietto che diede i natali all’omonima etichetta (responsabile degli Smiths e in una seconda vita anche degli Strokes). Andate a fare un giro in una delle due sedi e se vi piace giocare d’azzardo lasciate un curriculum.



6. Scoprire se soffrite di vertigini



Dev’esserci momento della propria infanzia in cui ci si trova inconsapevolmente a un bivio: da una parte si va verso un’esistenza che include l’ottovolante, le ovovie, le giostre zarre di Gardaland e il bungee jumping, dall’altra nulla di tutto questo – solo le volgarmente dette vertigini. Difficile che non abbiate capito da che parte siete finiti, ma se volete una prova del nove salite sulla Heron Tower e godetevi con consumazione la vista da lassù. Se vomitate il sushi del 38esimo piano o i waffle del 40esimo (che per altro avrete sicuramente pagato a caro prezzo) avete preso la strada numero due e non potete più farci niente.


7. Fare un salto tra i nipotini dei Wailers



Si stima che a Londra ci siano circa 250mila giamaicani, una comunità che rende di fatto la capitale inglese la quarta città giamaicana del globo. Non stupisce perciò che sia stato proprio il Regno Unito il varco attraverso il quale il reggae e i suoi apostoli sono riusciti a farsi conoscere dal resto del pianeta, che in fondo di reggae ha sempre bisogno. Per fare la loro diretta conoscenza, fate un salto a Brixton, pasteggiate a jerk chicken e fate serata all’Hootananny. A fine serata i vostri capelli si coalizzeranno in dreadlocks senza neanche dirvelo.



8. Andare al mercato quando si dovrebbe andare a nanna



C’è un bel film di Fritz Lang che si chiama Quando La Città Dorme, e andando a memoria credo si riferisse alle attività criminose che hanno luogo mentre ci rigiriamo nel letto. Forse però parlava dei mercati, quelli grossi quelli per gente del settore, che ben prima dell’alba si spartiscono il cibo che da svegli andremo a comprare e ingerire. Farvi visita è esperienza da non sottovalutare, anche se in pratica state ancora dormendo, e Londra offre uno dei più belli e longevi d’Europa – lo Smithfield Market, che dalle tre del mattino smazza carne come se non ci fosse un domani, o almeno come se il domani fosse senza bovini. Se siete vegani, vegetariani o top model, state pure a letto a dormire che ci pensiamo noi.


9. Trovare il kebab che tutti li ghermisce



Spielberg ha avuto per le mani Indiana Jones per ben quattro film e gli ha fatto cercare solo coppe, vasi, centrotavola, statuette e altre amenità da svuotasoffitte. Fosse stato amico nostro gli avremmo detto "Indiana, vai là fuori e trovaci il miglior kebab del mondo". Certo, il film sarebbe probabilmente cominciato e finito in Turchia, ma nel mezzo sicuramente avrebbe fatto una ricognizione a Londra, dove i turchi spadroneggiano e grigliano tutto quello che gli capita a tiro. All'ormai stanco Harrison Ford, i nostri infiltrati consigliano Mangal 2 a Dalston o la zona di Harringay Green Lane per la scena centrale del film.



10. Capire se la colazione fa il popolo


Pensiamoci: in Italia ci svegliamo, prendiamo un caffé, una brioche svenuta al bar, poi usciamo e non troviamo lavoro e tutto va male e la crisi e torno dalla mamma e scappo all'estero. In Inghilterra si svegliano, mangiano due uova, fagioli, pancetta, salsicce, pomodori, toast, marmellata, e a quanto mi risulta stanno meglio di noi. Provate a paragonare altre coppie di prodotti-interni-lordi/apporto proteico nella colazione e tutto vi sarà chiaro. Dobbiamo mangiare di più e più ciccio da subito, altro che riforme e articolo 18. Londra è ovviamente una delle migliori palestre per cambiare abitudini e la nostra inviata vi consiglia di chiedere una full english breakfast al 338 di Bethnal Green Road.




LA LOCATION




Nei bar italiani non si suona, quindi è regola che la gavetta di ogni band della penisola cominci più che altro nei pub - che in fondo da noi sono bar di persone che vorrebbero essere nati da qualche altra parte e che finiscono semplicemente per dare nomi inglesi ai panini con la bresaola. In Inghilterra si suona un po' dappertutto, anche nelle università, e di certo nei pub - che sono affollati di personaggi d'ogni età e non solo dalla compagnia della terza liceo che quella sera non sapeva cos'altro fare. Quello dove finiremo noi può vantare una posizione invidiabile e una storia da invidiare e punto - dato che sul suo minuscolo palchetto sono passati Bob Dylan e gli Oasis, tra gli altri. 
Se volete passarci pure voi, che mica siete da meno, trovate il biglietto qui


mercoledì 12 marzo 2014

DIECI COSE DA FARE GIA' CHE SEI A PARIGI


Non importa cosa state andando a fare a Parigi, quelli a cui lo direte vi riserveranno in ogni caso un commento allusivo o un risolino - come se per forza doveste passare dal Moulin Rouge a sollevar sottane o bearvi in bici con la baguette sottobraccio. Vero è comunque che in una giornata di sole o di vento lungo la Senna, qualsiasi impiego, affitto, sbattimento deve sembrare assolutamente accettabile. 
Se il meteo vi è amico e sapete quattro parole di francese, vi basteranno un paio di giorni per godervi una demo di vita parigina come si deve. 
Probabilmente non riuscirete a fare più di un paio delle cose che seguono ma godrete anche solo nello spostarvi da un punto all'altro, attività a Parigi molto appagante e, nella sua variante più antica, gratis. 


1. Sudare senza timori



Le persone che sudano molto quando si muovono possono avere seri problemi nello scegliere uno sport da praticare. In generale qualsiasi azione, compiuta da fradici, diventa problematica. Ecco perché si comincia e si continua a nuotare: nell’acqua siamo tutti uguali e bagnati. Le piscine diventano quindi teatro per prove generali di parità – e visitare quelle di altri paesi farà di voi una sorta di diplomatico seminudo in missione. 
Su Parigi, i nostri informatori ci segnalano la magnificente piscina di La Butte Aux Cailles, che può vantare una vasca alimentata dal 1893 da un pozzo artesiano che spilla acqua a 28 gradi e trionfi di art nouveau ad ogni pie’ sospinto. Valida e ugualmente insolita alternativa è invece la Piscine Des Amiraux, che dagli anni 20 riposa nel cortile interno di ignari condomini e ha fatto mostra di sé anche nel Fantastico e a tratti Insopportabile Mondo di Amèlie.

2. Capire le cose dall’alto



Le belle città sono quelle che viste dall’alto lasciano intuire una qualche armonia, un’intelligenza e un’umanità nell’affollare il suolo di palazzi. Quelle brutte sono quelle che quando sei su per vedere pensi a cosa succede se sputi giù. Parigi fa parte della prima categoria e molti vanno a godersela dalla Basilica di Sacré Coeur a Montmartre, dove confermare ogni possibile luogo comune sui turisti. Noi però vi consigliamo il parchetto di Belleville (Rue des Envierges angolo Rue Piat), invero punto più alto della città dove confermare ogni possibile luogo comune su spacciatori coi rasta, compratori coi piercing e agenti in borghese con la barba.

3. Farsi i film



Se devo comprare un film vado su Amazon, se devo comprare i pantaloni vado da H&M, se devo ascoltare un pezzo vado su Spotify, se voglio vedere un bambino ciccione che fa cadere il gelato vado su Youtube: la tanto chiacchierata libertà di scelta la stiamo uccidendo noi e non i dittatori, i cattivi di James Bond o lo Stato Imperialista delle Multinazionali. E allora, se amate il cinema, fate un gesto eroico e andate da Potemkine, piccola mecca della cinefilia francese, e lasciatevi tentare da pellicole ignote come foste consigliati da un amico di cui vi fidate. Vi eviterete anche gli improbabili suggerimenti di Amazon, del tipo "chi ha comprato Woody Allen ha cercato anche Leonardo Pieraccioni".




4. Trovare il matto col pianoforte



Ci si lamenta della radio che passa sempre le solite cose, ma a essere onesti anche per strada (che gode di un’inscalfibile nomea di purezza) la varietà scarseggia: difficile staccarsi di molto dal cantautore con Sound Of Silence e Blowin In The Wind in loop o dalla fisarmonica turca che tenta Vivaldi con risultati variabili. Non è così a Parigi, dove si aggira Steve Villa Massone, un visionario che si porta in giro un pianoforte intero e immobilizza i passanti suonando Rachmaninov come se le avesse scritte lui. Gli informatori dicono di cercarlo tra Galeries Lafayette (Boulevard Haussmann) e Place de l'Opera o nei dintorni di Bassin de la Villette.



5. Regolare i conti con Topolino



Sono cresciuto immaginandomi Topolino alto circa un metro e mezzo e Pippo sul metro e ottanta. Poi a otto anni ti capita tra le mani un depliant di Eurodisney e vedi foto di bambini che incontrano Topolino e, a spanne, ti sembra alto due metri, con delle sproporzioni tipiche del gigantismo e invece di fare il detective fa qualcosa tra il cameriere e l’ascensorista. Decidi che non ti interessa ma poi sfogli la parte con gli hotel e ti sembra davvero magico, almeno più di una pensione sull’adriatico. Chiedi a turno ai genitori divorziati di andarci e loro dicono “se farai il bravo”. A 31 anni ti sembra di aver fatto il bravo e non ci sei ancora andato.

P.s.: da Parigi c'è un treno che fa spola con il parco. Ovviamente costa una fucilata, anche se siete alti un metro e avete nove anni. Se però volete togliervi il sassolino dalla scarpa, fate un salto su www.disneylandparis.fr


6. Snobbare Jim Morrison



Andare per cimiteri per visitare nonno e derivati è una cosa, tutt’altra è andarci per subire il fascino discreto di lapidi, epitaffi e fiori morti. E’ un turismo ben più antico di Tim Burton e colpisce sia le darkettone ombrose sia i metallari beoni. Bene, tra tutti i giardini farciti di cadaveri che potete trovare nel mondo, quello di Père Lachaise è indiscutibilmente uno dei più suggestivi – e non c’è bisogno che cerchiate morti famosi con cui fare la foto d’ordinanza (Jim Morrison e Chopin tra gli altri) per ricordarvi che ci siete passati.


7. Rimorchiare con una volpe



In Italia ci accorgeremo dell’importanza di rivenderci e ricomprarci cose usate fino a quando si rompono solo nel momento in cui non avremo più un soldo per farci belli e saremo troppo poveri anche per i mobili ikea difettati. Al nord invece i mercatini delle pulci e gli svuotasoffitte sono un punto di riferimento fisso per arredare o farsi un regalo – e hanno addirittura dei cartelli stradali a loro dedicati. Il più noto è quello di Porte de Clignancourt, un gigantesco bazar che spazia dall’antiquariato serissimo alla maglietta zarrissima. Per trovare vere chicche e prezzi più ragionevoli, molti mercatinari preferiscono però quello di Porte de Vanves – meno pittoresco ma anche meno inflazionato. Io per 50 euro ci ho comprato una bellissima volpe imbalsamata e, portandola a casa, almeno dieci tra vecchi, cassiere e francesine hanno attaccato bottone. Il che ci dice che per rimorchiare non serve avere un cane carino, o comunque non serve averlo vivo.

8. Scegliere la chitarra più cara di tutte



Ci sono individui che nascono con i superpoteri, come ampiamente documentato da film e fumetti, e altri che si devono accontentare di particolari predisposizioni – come quella di scegliere sempre e comunque la cosa più cara, anche bendati o dopo aver fatto tre giri su se stessi. I musicisti che come me hanno questo discutibile dono di natura potranno divertirsi oltremodo a passeggiare per Rue Victor Massé (subito sotto la fermata di Pigalle), una stradina che mette in fila decine di negozi di strumenti in cui entrare, chiedere quanto viene quella telecaster là in alto, accertarsi di aver sentito bene, dire che ci penserai su e uscire a testa bassa. Potete ripetere la scena quante volte volete, magari dopo aver provato la chitarra ambita, e ciondolare su e giù per la via senza concludere niente. Desiderare beni inaccessibili rimane una delle attività più convincenti della vita di un giovane occidentale.


9. Fare un pic-nic



Nell’inarrestabile processo di mitizzazione di quello che succede negli altri Paesi (processo a volte animato dal desiderio di far qualcosa di meglio qui, a volte solo dall’antica voglia di lamentarsi), una parte non indifferente la occupano le attività della domenica. La domenica da noi è un animale tristissimo, un vecchio leone di uno zoo in disarmo che si trascina al cinema, davanti alla tivù o alla mostra degli impressionisti (ce n’è sempre una). A Parigi, se il sole splende, capita invece che la gente si riunisca ovunque senza dirselo, per fare pic-nic, ballare o fare pisolini. Succede davvero e se volete andar sul sicuro fate un salto sul Canal St.Martin, che si trasforma spesso in un idillio di socialità e naturalezza.

10. Discutere dell’EXPO



Quando ci hanno detto che l’Expo avrebbe avuto luogo a Milano, mezza città andò a documentarsi su cosa diavolo fosse l’Expo. Scoprimmo che era una fiera d’altri tempi, e che quando la fecero a Parigi nel 1889 costruirono per l’occasione la Torre Eiffel. Allora io e Michelino abbiamo deciso di andare a vederla e ci è sembrata davvero maestosa, pesantissima e assurda. Poi siamo tornati a Milano, dove tutti stavano ancora litigando sull’Expo e abbiamo capito che nessuno avrebbe costruito una così bella e inutile.

Il Concerto



Ci hanno detto tutti che è tanto bello. Anche Divi che una volta ci fece serata. E' a due passi dal cimitero di cui sopra - e la ricetta sepolcri+concerto potrebbe rivelarsi vincente. Una sorta di trasfusione di umori. Una dialisi insomma.
Ciò detto, qui trovate le prevendite e qui le info sul locale.

Varie ed eventualmente

Invece di darvi pessimi consigli su dove dormire (airbnb a parte, che salva sempre capra eccavoli), a fondo blog oggi inseriamo a pioggia e in forma ridotta i suggerimenti che ci sono giunti dai nostri informatori, voi compresi forse. In particolare salutiamo e ringraziamo due talpe di vecchia data, da tempo alloggiate a Parigi, che hanno contribuito anche alla redazione delle dieci discutibili cose di cui sopra. 

1. Andare al Parc Des Buttes Chaumont che c'ha pure le cascate.
2. Seguire un corso al Collège de France. Professori che manco Gandalf sharano la conoscenza con chiunque abbia un pomeriggio libero.
3. Fare i tecnonerd a Rue MontGallet, strada dedicata all'hackerismo spinto dove pimparsi il pc. La Casablanca delle schede madri.
4. Andare a dire continuatecosì allo squat legalizzato 59 Rivoli.
5. Eccitarsi con gli scheletri a Jardin Des Plantes.
6. Cercare di rubare la Gioconda per una scommessa fatta al quinto pastis.
7. Rimettere a posto la propria coscienza museistica e farsi una tale dose di Louvre, Orangerie e compagnia da sentirsi in pace con la Storia per due anni almeno.
8. Sostenere il fumettismo indipendente à la Pied de Bich.
9. Mangiare ostriche sul pane nero appoggiati alle macchine parcheggiate al Marché d'Aligre e digerirle col the alla menta e pinoli dell'arabo a fianco.
10. Mangiare come neanche al mercato di pesce di Tokyo nei sushibar di Saint-Anne.


















mercoledì 26 febbraio 2014

DIECI COSE DA FARE GIA' CHE SEI IN SVIZZERA

Gli elementi condivisi (lingua, cultura, inni, odii, pregiudizi) che hanno tenuto insieme le nazioni europee per secoli, rendendole fiere e orgogliose dei loro vizi e delle loro virtù, non hanno a conti fatti portato grandi risultati, quanto più grandi guerre. 
La Svizzera ha rinunciato alla passione e alla furia dei popoli molto tempo fa, stando lontana dai conflitti (è paese neutrale dalla fine del 1600), tenendo insieme idiomi diversi e tradizioni diverse, ospitando filosofi, scienziati e artisti (la lista è lunga ed eccellente) in fuga dalle idiozie dei loro Paesi d'origine. 
Nel frattempo (o forse in parte, in conseguenza di tutto ciò), è diventata uno dei paesi più prosperosi del mondo - attirando ricconi d'ogni dove e alimentando così ulteriormente le antipatie dei Paesi vicini.
Se vi interessa scoprire il loro modo di intendere la nazione e la comunità, oltre che le valli e i prodotti tipici, passateci un po' di tempo. 
A noi è capitato per casi della vita e ci ha insegnato molte cose, oltre che suggerire una buona manciata di canzoni. 
Se invece ci capitate per il nostro concerto o per bieco ma ugualmente sano turismo, fatevi ispirare dalle nostre dieci-cose-da-fare-già-che-siete-lì, una delle quali non avremo mai il coraggio di fare.




1 – Creare un buco nero





La Gelmini crede sia un tunnel tra la Svizzera e l’Abruzzo (tra l’altro Chieti di targa fa CH, quindi è comprensibile l’errore), ma in realtà il CERN non si è mai spostato da Meyrin, vicino a Ginevra. Fondato nel 1954 e destinato alla ricerca nucleare per fini nobili (poi di solito nel film arriva il cattivo e addio fini nobili), il CERN è un laboratorio dove scienziati d’ogni dove fanno scontrare particelle con nomi che a scuola non ci hanno mai detto (tipo gli adroni) a velocità orrende in tunnel sotterranei che appunto non sbucano in Abruzzo (il più grande, detto Large Hadron Collider, lo potete percorrere su Google Street View cliccando qui). 
Nel tempo libero poi, inventano cose tipo il World Wide Web (ovvero www, la rete su cui passiamo la maggior parte delle nostre giornate), che inizialmente era un modo per comunicare tra chi lavorava a diversi esperimenti interni al CERN.  
Sul sito, che ha una grafica tipo Tron, potete scoprire come visitarlo.


2 - Mettervi in posa come Freddie Mercury



Quando ti innamori della musica da piccolo, hai bisogno di un Virgilio, di un maestro da seguire bendato fino all’adolescenza almeno – quando incontri altri come te e scopri altri mille mondi e mille maestri. Il mio lo scelsi a 9 anni circa, si chiamava Freddie Mercury ed era morto da una settimana. Imparai tutto di lui e nelle foto di famiglia facevo le sue pose invece di guardare in camera e sorridere. Quando scoprii che gli avevano dedicato una statua in Svizzera a Montreux – paesino dove passò buona parte dei suoi ultimi anni – capii che avevo scelto davvero un grande maestro e adottai la posa della statua in tutte le foto di famiglia seguenti.



3. Buttarvi da una diga come James Bond



Il bungee jumping è una bizzarra attività in cui un uomo si fida oltremodo di una corda e si lancia nel vuoto per fermarsi a tanto così dalla morte e tornar su come una palla rimbalzina. O almeno questa è la definizione di uno che stava per vomitare sul vascello del Luna Park dell’Idroscalo, quindi prendetela con le pinze. 
Può darsi infatti che facciate cose del genere ogni weekend di bel tempo: in tal caso non potete perdervi la cosiddetta Verzasca Dam (seguite per Gordola), diga da far venire le vertigini anche in jpeg e sito per il bungee jumping tra i più celebri al mondo. Merito anche della controfigura di Pierce Brosnan che in Goldeneye si è tuffata al posto mio, placidamente seduto sul divano a rimpiangere Sean Connery. Se volete farvi un’idea senza rivedervi il film, trovate su youtube una miriade di filmati zarrissimi (tipo questo) di gente che lo fa al posto vostro.


4 - Scalare i monti in treno



Tra i mezzi di locomozione che l’umanità ci ha proposto negli anni – l’ultimo è uno strano skate snodabile che fa incazzare chi già non sapeva usare quello vecchio – il treno si è sempre distinto come uno dei più razionali e godibili. Eccezion fatta per i regionali di Trenitalia, il treno non prevede sacchetti per il vomito, permette di leggere, godersi il paesaggio, dormicchiare e attaccare bottone. 
Il Trenino Rosso del Bernina è la dimostrazione che potremmo fare treni ovunque e farli pure carini: questo in particolare fa da Tirano a St.Moritz inerpicandosi su fino a 2253 metri e offrendo panorami da brivido e discussioni di fisica del tipo “come fa a non cadere giù?”.



5. Imparare qualcosa dalle cascate



A ben guardare, le cascate non esistono - sono semplicemente molta acqua che si sposta da un punto più alto a un punto più basso, la stessa acqua che cento metri più avanti cessa di essere fonte di meraviglia. Probabilmente ci appare bello tutto ciò di cui dobbiamo avere paura (in questo caso, tanta acqua che cade tutta insieme) e che possiamo osservare senza rischiare la pelle: la tesi, tutt’altro che inedita, la potete confermare al sicuro davanti alle Cascate del Reno, riadattamento per il mercato europeo delle Cascate del Niagara, con 25 metri di salto e più di 120 di estensione. 
Per arrivarci puntate verso la città di Sciaffusa e una volta lì chiedete a un passante.


6. Far le cose in piccolo



In ciascuna di queste miniguide è stata segnalata un’attrazione dedicata ai lillipuziani e ai suoi simpatizzanti. Non è da meno la Svizzera che, pur piccolina, ha deciso di riprodursi in formato ulteriormente ridotto all’interno di un bel parco sulle sponde del lago di Lugano. Curioso è il fatto che la minisvizzera sia tenuta benissimo mentre il nostro corrispettivo, ovvero Minitalia vicino a Milano, cada a pezzi. Anzi, a ben guardare, è tutt’altro che curioso.



7 – Andare per castelli




Il fascino dei castelli gode di alterna fortuna: chi ha un passato da metallaro o seguace di Harry Potter spesso li porta nel cuore, mentre non ho mai sentito di fan dei Sex Pistols interessati all’articolo – se non per pisciarci sulle mura. Se torri e passi levatoi vi solleticano la fantasia, a pochi passi dalla location del concerto, si erge il castello di Sasso Corbaro, fortezza sforzesca che offre una splendida vista e una ben recensita osteria. 
Non è comunque il solo di Bellinzona, che offre anche Castelgrande e la fortezza di Montebello – che starebbero ugualmente bene su una copertina dei Blind Guardian.


8 – Farsi amica un'aquila



La falconeria è sostanzialmente un tipo di caccia praticato da 4000 anni almeno, basata sul fatto che riesci a fare amicizia con un’aquila che potrebbe staccarti gli occhi in pochi secondi, e le insegni ad andare in giro a uccidere altri uccelli – cosa che comunque farebbe anche per conto suo. Ci sono posti nel mondo in cui la tradizione viene portata avanti con successo e rispetto – uno di queste è appunto la Svizzera – e usata per risolvere problemi ambientali in modo naturale (come far brutto ai piccioni quando serve). 
A Locarno si può visitare una Falconeria storica, dove gente vestita in modo buffo è amica strettissima di un gufo o di un falco pellegrino e vi mostra cose che credevate possibili solo in film anni ottanta tipo Ladyhawke.



9 - Giocare coi trenini





Appassionarsi al mondo del modellismo ferroviario è un’esperienza assai spiacevole se non sei figlio di un miliardario: i volgarmente detti trenini e relativi accessori (alberelli, personcine, stazioni, passaggi a livello) sono uno degli hobby più cari che l’uomo è riuscito a concepire. Se anche voi siete troppo poveri per provarci ma volete almeno saziare i vostri occhi, fate un salto alla Galleria Baumgartner di Mendrisio – esposizione permanente e continuamente aggiornata di trenini e plastici d’ogni epoca. Sbaverete come ragazzini e telefonerete a vostro padre chiedendogli perché non ha fatto il miliardario nella vita.


10 – Vedere cose belle e vere




Ci sono quelli che non possono fare a meno del mare, dei cruciverba al sole e della sabbia nelle scarpe, e quelli a cui non puoi togliere i monti, i pascoli, le cime mute e severe, la fonduta (non ci risulta ci sia la categoria di quelli che non riescono a fare a meno dei laghi o della Pianura Padana). Se la natura vi ha creato per le alture e l’aria rarefatta, potreste chiedere asilo politico alla Svizzera, che, dato il periodo, probabilmente non ve la darà. 
Ciò detto, potete comunque approfittare per tot tempo di meraviglie come la Val Engadina, eccellenza elvetica che vi farà usare espressioni tutte italiane come “ehi, sembra finta” – che denuncia il nostro pregiudizio per cui una cosa bella debba per forza essere un inganno.


Il Concerto



La tappa svizzera del nostro breve tour all'estero avrà luogo al Garage Music (vedi foto, anche se noi non usiamo le chitarre a forma di fulmine) di Castione, un paesino di 1550 abitanti a un centinaio di chilometri da Milano (dato che da lì partiamo, ci piace calcolare le distanze così). Qui trovate il sito del locale, che tra l'altro ospita al suo interno, per ragioni oscure ma comunque appetitose, un ristorante messicano. 
Per le prevendite potete scegliere tra Ticketone o direttamente la pagina dell'evento all'interno del sito del locale. 

Se volete fermarvi a dormire in terra elvetica senza dissanguarvi (il cambio con il franco svizzero non è esattamente vantaggioso, o semplicemente stanno meglio di noi), una buona opzione (sperimentata in tempi non sospetti) è l'ostello di Lugano, che incontrerete sulla strada per il ritorno.