lunedì 23 febbraio 2009

Il Bel Canto

Il Bel Canto è un flusso di coscienza. E' chiedersi se un bivio ci sia
mai stato - o se la volontà non sia che il fantasma tardivo di
meccanismi inevitabili. Le parole mischiano la mia realtà di ogni giorno, con la realtà di qualsiasi mio coetaneo - e nello scoprirle così sorprendentemente simili c'è molto dello stupore del pezzo. Che è nato in Italia: in altri paesi avrebbe avuto altre parole.
Parafrasando liberamente.

Avevo un letto a soppalco dell'Ikea, per cambiarlo aspettavo che crollasse. Come un figlio: se ne avrò uno, difficile che l'abbia scelto.Mi crollerà addosso.
Ho chiuso con te perché ci volevamo bene e non riuscivamo a darcene.
E perché a Milano gli innamorati passeggiano tra le corsie della Fnac - e NON è la stessa cosa.
Suono la chitarra da quando ho 14 anni e non ho mai dico mai suonato un pezzo di Battisti. Come uno stalinista che dava del fascista a chicantasse Non è francesca. Battisti è una vittima innocente, ma il recupero, il riabilitare tutto ciò che la sinistra aveva - con modi fascisti - vietato, ha riportato in vita la Rettore, la Carrà e sabrina Salerno, tenendo altresì in vita gente come Guccini o De Gregori - neo-skipper con la barba da anarchici.E mentre si riaprono le tombe, si prepara quella del Pianeta e la si riempie di fiori. Perché la gente vuole sentire parlar dell'ambiente - degli alberi che muoiono, dell'ozono col buco e della terra che sta male.
La terra. Ma la terra sta benone.
La terra è un sasso allagato: si ghiaccerà, si ustionerà, esploderà o ridiventerà piatta.
Chissenefrega. La terra è una scusa.Chissenefrega, quindi mi drogo. E alla frontiera mi fanno tirar giù le mutande per vedere se mi credo così furbo. Ma non scherziamo:guardatemi in faccia, sarei io il vostro uomo? Anche Mondo Marcio capirebbe che sono cresciuto sul parquet. E allora cosa? E allora, cherchez la femme. Che, portato a un livello governativo, vuol dire che vi va benissimo che mi drogo e ho paura quando vi vedo. Meglio di certo che se non mi drogassi affatto.E vi va bene anche che io sia cresciuto con la pornografia - che è istinto senza desiderio. Come quello che ho quando entro (entravo) in un negozio di dischi e ne uscivo con qualcosa in mano. Perché cazzo ho comprato un disco dei Linkin Park? Perché ho voglia di comprare, del gesto, di pagare, di placarmi.E così l'alcol, che è quella cosa che non devi bere prima di guidare ma che DEVI bere in qualsiasi altro momento.Finisce che il mio gruppo indie firma per una major e mi metto il cuore in pace. E infatti. Avevamo scelto noi come vestirci, ora ci vestiranno loro.E torneremo a casa con meno preoccupazioni, torneremo a cucire davanti alla tv - torneremo a studiare economia domestica.Si finisce urlando, ma mica perché si è capito qualcosa. Solo perché il nostro modo di esprimerci - anche nel dissenso - non può che avere le stesse forme della realtà. E così vedi quelli di 15 anni che aprono quindici finestre sullo schermo del portatile e stanno dietro a quindici conversazioni diverse.Perché Alberto Sordi ce lo meritiamo - urlava Moretti, come a dire che la massima rappresentazione che l'Italia ha raggiunto di sè stessa è la mediocrità.Falso, la massima espressione sono le stragi. Ovvero mediocrità+mafia+la paura di non riuscire a reggere una guerra civile. O più semplicemente, non decidere mai. Guardarsi indietro e dire era quello il momento di rispondere.

21 commenti:

andygest ha detto...

non so se sia la mia non fornitissima playlist mentale, o il momento di controversie interiori, ma non ho mai trovato così facilmente tante interpretazioni personali dei vostri testi.
ma anche di questa "parafrasi".
scrivi bene (non sarò certo il primo a dirtelo) e crei anche bene.
la mia prima interpretazione del testo era stata molto meno vasta (di argomenti) della tua.
mi limitavo a veder i riferimenti a questo povero paese [mai stato Paese], a questa povera gente [mai stata Popolo].
però davvero complimenti ragazzi.

andygest ha detto...

interpretazioni...
...interpretazione

MardyBum ha detto...

io l'avevo interpretata a mò di:
"Lasciati aiutare vogliamo solo farti bene
Ti insegneremo a vivere e ad apprezzare l'esistenza
Poi non dovrai decidere il tuo futuro è preparato
Le scelte le hanno fatte famiglia scuola chiesa e stato
Non devi lamentarti se non fai sempre ciò che vuoi
Non essere immaturo non puoi fare nulla per cambiare
Tanto è tutto inutile non sei diverso dall'altra gente
Le cose che tu pensi non porteranno mai a niente
devi cambiare il tuo discorso che è sbagliato"

Non voglio più ascoltare progetti sul mio conto
Distruggerò alla base la vostra moralità
Affronterò gli spettri cosciente della fine

Federico Dragogna ha detto...

Se avessi i soldi per pagarmi uno psicanalista, probabilmente mi direbbe che nel pezzo mento a me stesso e nel blog mento al mio pezzo. Ho voluto scrivere quello che mi è passato per la testa sul Venezia-Milano di Trenitalia quando mettevo giù le parole. Da quel giorno non le ho più cambiate. Ma ciò non vuol dire che abbiano un significato solo, né che quello che vi vedo io sia quello giusto.

Laurapalloza ha detto...

come disse qualcuno le canzoni (come le poesie) non appartengono a chi le ha scritte ma a chi le ascolta (o legge); quindi un'univoca esegesi (?!) del testo è esclusa a priori. Comunque è interessante conoscere il processo che ha portato l'autore (ciao Ministro Fede) a questo esito.

Detto questo, quando ascolto Il bel canto quello che mi colpisce di più quel piacere perverso che si può trarre dall’indulgere nella disperazione. Si perché Il bel Canto per me è un pezzo disperato (disperatamente bello, ma disperato). E la disperazione nasce dal fatto che esso coglie in pieno il senso di frustrazione che deriva dall’impotenza, ma anche la rabbia che nasce dalla consapevolezza di essere complici di tale impotenza. Ci diciamo che tanto non si può far niente per cambiare le cose, che questo schifo l’abbiamo ereditato, e che alla fine non può essere altrimenti perché è il frutto di una cultura, la nostra, storicamente clientelare e connivente. E forse è vero, ma magari provarci ci toglierebbe un po’ di energie ma ci restituirebbe un po’ di dignità (…fà che non parli di me….). O forse davvero non ci resta che riparare all’estero (magari a Berlino).

Michela ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
corcaso ha detto...

Quanti di noi, dopo essersi chiesti "chi ci ha lasciato in eredità un paese così denso di ipocrisie", si è risposto che la generazione che ci ha preceduti non ha mai fatto veramente i conti con una coscienza, con LA coscienza; siamo i figli di chi ha dovuto lottare per essere il primo alla fila dei supermercati, siamo i figli di chi ha costruito una sicurezza sui risparmi di famiglia, di chi ha concepito e generato il voyerismo mediatico e ha, soprattutto, maltrattato l'arte e l'unicità dell'uomo.
I vecchi bisogna ucciderli da piccoli.
Grazie ragazzi per avermi dato una bolla d'aria in più.

andygest ha detto...

il modo in cui vengono iterpretate le canzoni è lo specchio di come la gente, i ragazzi, vedono il mondo. il fatto che alcuni di noi quì abbian messo giu la loro parlando di società e generazioni, cultura, "bel (canto) paese"...

cmq quel che è sicuro e che le canzoni di sti tre (allegri?) ragazzi (morti?) facilitano il pensare a certi argomenti.
e per come la penso io, questo li rende una band completa.

Anonimo ha detto...

Forse sarò più profano di altre interpretazioni ma ascoltando il Bel Canto per me è stato come affacciarsi sul baratro della malattia mentale. Trascurata, ignorata e infine “curata” con droghe, elettroshock, camicie di forza. È stato come vedere il mondo ribaltato, filtrato attraverso gli occhi di chi per tornare “sano” (strano concetto quello della sanità) deve compiere il percorso inverso. Una visione delle sconfitte dell’uomo caduto che non riesce a rialzarsi e della società che non sa (come) aiutare l’uomo caduto.
In ogni caso le possibilità interpretative che ci hai/avete consegnato sono talmente vaste e interessanti che forse niente altro conta oltre a questo. Complimenti davvero.

trailfumodenso ha detto...

ti piace dire altro.
anche in questa canzone dici altro.
dici di più.

andygest ha detto...

"Se avessi i soldi per pagarmi uno psicanalista..."

in poche parole confessi di scrivere con lo scopo di farti psicanallizzare gratis!

andygest ha detto...

12 apr 2009 22.00
Pordenone Deposito Giordani


....ooooh là!

FaberGaetano88 ha detto...

la vostra musica io lho ascoltata relativamente e non vorrei dare commenti però ritengo che criticare un grande della musica italiana come francesco guccini al vostro livello non sia accettabile, soprattutto senza argomentazioni valide e con frasi come "neo-skipper con la barba da anarchico" che significano tutto e niente e che tendono a definire personaggi con termini che non gli appartengono in toto

anija ha detto...

Mi spiace commentare dopo l'ultimo commento veramente sterile, ma vabbeh.

Cercando su google il testo della canzone sono capitata qui attirata dal "flusso di coscienza" che è una bella coincidenza. E a parte la canzone, che mi piace molto, questo post è davvero molto bello. A parte tutto, parlando solo del blog, vale già da solo 100.

Brizz ha detto...

Effettivamente FaberGaetano mi ha fatto notare una cosa strana che vorrei magari mi spiegasse il buon Fede. Io sono un grande fan dei Ministri ed apprezzo letteralmente tutto quello che hanno fatto finora però ci sono rimasto un po' male sul commento riguardo Guccini e visto che ogni tanto nei commenti appare l'utente Ministri che suppongo sia Federico magari ci si può confrontare a riguardo. Guccini è un grande cantautore e non ho veramente capito questa specie di piccolo accanimento, per tutto il resto Ministri sempre, veramente un grande esempio da seguire per la scena rock italiana.

Federico Dragogna ha detto...

I nani vedono più in là stando sulle spalle dei giganti, disse un nano che diventò gigante.

bark ha detto...

"Le canzoni (come le poesie) non appartengono a chi le ha scritte ma a chi le ascolta (o legge)"

Sacrosanto.

Se mi posso permettere, il "Bel Canto" non è un pezzo disperato.... è disperante.

Per il resto, avete detto tutto voi.

Unknown ha detto...

ero sulla mia pagina facebook, a perder tempo, a prender tempo...
così ho scritto " ci meritiamo le stragi altro che alberto sordi".
perchè altro non mi veniva..altro non mi riusciva!
Ti ho rubato un pò di poesia, ma tanto anche tu l'hai rubata a qualcuno, qualcuno che neanche amo troppo, ma sono gusti...

vorrei che sapessi che "il bel canto" è una delle cose più belle che ho sentito in questi ultimi 10 anni...dell'interpretazione non dico nulla, amo che altri ne facciano.

Paci.Selvaggia ha detto...

Io so solo che questo brano mi suscita una rabbia tale, mista a malinconia di una stabilità, serenità che soprattutto la nostra generazione non potrà raggiungere...questo testo è lo specchio della società italiana, dell'epoca moderna, del perbenismo profuso e che "va bene così, perchè cambiare?". Grazie, grazie e ancora GRAZIE.

GiulioTheRocker ha detto...

La canzone è bellissima...Altro non riesco a scrivere, uno molto più grande di me disse: Parlare di musica è come ballare di architettura ;)
Continuate così, vi prego...

johnny_thunders ha detto...

questa l'avete scritta il giorno del mio 33 compleanno, 9 lunghi, brutti, e eroinosi anni fa.
un pò la roba, un pò la situazione politica italiana che mi angosciava, mi angoscia e mi fa vergognare del mio paese, un pò che lavoravo si e no a 41 anni (dal 23 febbraio ultimo scorso 42), un pò che ho conosciuto una bella fica argentina, a settembre me ne so venuto a buenos aires.
qui la roba non c'è e se c'è io non la cerco, la situazione politica fa schifo anche qui, ma no è il mio paese, guadagno abbastanza meno che in italia ma almeno lavoro tutti i giorni e posso permetermi di portare a cena fuori la mia bella fica argentina (e anche diverse altre per fortuna, maa lei non lo dite!!!)
sempre meglio qualche amante che farsi le seghe davanti al pc (ogni tanto me la faccio una)
bhe....volevo solo dirvi grazie per l'impegno, per il regalo di compleanno 9 anni dopo e non vedo l'ora che esca il vostro cd su napster!!!