Non importa cosa state andando a fare a Parigi, quelli a cui lo direte vi riserveranno in ogni caso un commento allusivo o un risolino - come se per forza doveste passare dal Moulin Rouge a sollevar sottane o bearvi in bici con la baguette sottobraccio. Vero è comunque che in una giornata di sole o di vento lungo la Senna, qualsiasi impiego, affitto, sbattimento deve sembrare assolutamente accettabile.
Se il meteo vi è amico e sapete quattro parole di francese, vi basteranno un paio di giorni per godervi una demo di vita parigina come si deve.
Probabilmente non riuscirete a fare più di un paio delle cose che seguono ma godrete anche solo nello spostarvi da un punto all'altro, attività a Parigi molto appagante e, nella sua variante più antica, gratis.
Se il meteo vi è amico e sapete quattro parole di francese, vi basteranno un paio di giorni per godervi una demo di vita parigina come si deve.
Probabilmente non riuscirete a fare più di un paio delle cose che seguono ma godrete anche solo nello spostarvi da un punto all'altro, attività a Parigi molto appagante e, nella sua variante più antica, gratis.
1. Sudare senza timori
Le persone che sudano molto quando
si muovono possono avere seri problemi nello scegliere uno sport da
praticare. In generale qualsiasi azione, compiuta da fradici, diventa
problematica. Ecco perché si comincia e si continua a nuotare: nell’acqua siamo
tutti uguali e bagnati. Le piscine diventano quindi teatro per prove generali
di parità – e visitare quelle di altri paesi farà di voi una sorta di
diplomatico seminudo in missione.
Su Parigi, i nostri informatori ci segnalano
la magnificente piscina di La Butte Aux Cailles, che può vantare una vasca
alimentata dal 1893 da un pozzo artesiano che spilla acqua a 28 gradi e trionfi
di art nouveau ad ogni pie’ sospinto. Valida e ugualmente insolita alternativa
è invece la Piscine Des Amiraux, che dagli anni 20 riposa nel cortile interno
di ignari condomini e ha fatto mostra di sé anche nel Fantastico e a tratti
Insopportabile Mondo di Amèlie.
2. Capire le cose dall’alto
Le belle città sono quelle che viste
dall’alto lasciano intuire una qualche armonia, un’intelligenza e un’umanità
nell’affollare il suolo di palazzi. Quelle brutte sono quelle che quando sei su
per vedere pensi a cosa succede se sputi giù. Parigi fa parte della prima
categoria e molti vanno a godersela dalla Basilica di Sacré Coeur a Montmartre,
dove confermare ogni possibile luogo comune sui turisti. Noi però vi
consigliamo il parchetto di Belleville (Rue des Envierges angolo Rue Piat),
invero punto più alto della città dove confermare ogni possibile luogo comune
su spacciatori coi rasta, compratori coi piercing e agenti in borghese con la
barba.
3. Farsi i film
4. Trovare il matto col pianoforte
Ci si lamenta della radio che passa
sempre le solite cose, ma a essere onesti anche per strada (che gode di
un’inscalfibile nomea di purezza) la varietà scarseggia: difficile staccarsi di
molto dal cantautore con Sound Of Silence e Blowin In The Wind in loop o dalla
fisarmonica turca che tenta Vivaldi con risultati variabili. Non è così a
Parigi, dove si aggira Steve Villa Massone, un visionario che si porta in giro
un pianoforte intero e immobilizza i passanti suonando Rachmaninov come se le
avesse scritte lui. Gli informatori dicono di cercarlo tra Galeries Lafayette
(Boulevard Haussmann) e Place de l'Opera o nei dintorni di Bassin de la
Villette.
5. Regolare i conti con Topolino
Sono cresciuto immaginandomi
Topolino alto circa un metro e mezzo e Pippo sul metro e ottanta. Poi a otto
anni ti capita tra le mani un depliant di Eurodisney e vedi foto di bambini che
incontrano Topolino e, a spanne, ti sembra alto due metri, con delle
sproporzioni tipiche del gigantismo e invece di fare il detective fa qualcosa
tra il cameriere e l’ascensorista. Decidi che non ti interessa ma poi sfogli la
parte con gli hotel e ti sembra davvero magico, almeno più di una pensione
sull’adriatico. Chiedi a turno ai genitori divorziati di andarci e loro dicono
“se farai il bravo”. A 31 anni ti sembra di aver fatto il bravo e non ci sei
ancora andato.
P.s.: da Parigi c'è un treno che fa spola con il parco. Ovviamente costa una fucilata, anche se siete alti un metro e avete nove anni. Se però volete togliervi il sassolino dalla scarpa, fate un salto su www.disneylandparis.fr
6. Snobbare Jim Morrison
Andare per cimiteri per visitare
nonno e derivati è una cosa, tutt’altra è andarci per subire il fascino
discreto di lapidi, epitaffi e fiori morti. E’ un turismo ben più antico di Tim
Burton e colpisce sia le darkettone ombrose sia i metallari beoni. Bene, tra
tutti i giardini farciti di cadaveri che potete trovare nel mondo, quello di
Père Lachaise è indiscutibilmente uno dei più suggestivi – e non c’è bisogno
che cerchiate morti famosi con cui fare la foto d’ordinanza (Jim Morrison e Chopin
tra gli altri) per ricordarvi che ci siete passati.
7. Rimorchiare con una volpe
In Italia ci accorgeremo
dell’importanza di rivenderci e ricomprarci cose usate fino a quando si rompono
solo nel momento in cui non avremo più un soldo per farci belli e saremo troppo
poveri anche per i mobili ikea difettati. Al nord invece i mercatini delle
pulci e gli svuotasoffitte sono un punto di riferimento fisso per arredare o
farsi un regalo – e hanno addirittura dei cartelli stradali a loro dedicati. Il
più noto è quello di Porte de Clignancourt, un gigantesco bazar che spazia
dall’antiquariato serissimo alla maglietta zarrissima. Per trovare vere chicche
e prezzi più ragionevoli, molti mercatinari preferiscono però quello di Porte
de Vanves – meno pittoresco ma anche meno inflazionato. Io per 50 euro ci ho
comprato una bellissima volpe imbalsamata e, portandola a casa, almeno dieci tra vecchi, cassiere e francesine hanno attaccato bottone. Il che ci dice che per rimorchiare non serve
avere un cane carino, o comunque non serve averlo vivo.
8. Scegliere la chitarra più cara di
tutte
Ci sono individui che nascono con i
superpoteri, come ampiamente documentato da film e fumetti, e altri che si
devono accontentare di particolari predisposizioni – come quella di scegliere sempre
e comunque la cosa più cara, anche bendati o dopo aver fatto tre giri su se
stessi. I musicisti che come me hanno questo discutibile dono di natura potranno
divertirsi oltremodo a passeggiare per Rue Victor Massé (subito sotto la fermata di Pigalle), una stradina che mette in
fila decine di negozi di strumenti in cui entrare, chiedere quanto viene quella
telecaster là in alto, accertarsi di aver sentito bene, dire che ci penserai su
e uscire a testa bassa. Potete ripetere la scena quante volte volete, magari
dopo aver provato la chitarra ambita, e ciondolare su e giù per la via senza
concludere niente. Desiderare beni inaccessibili rimane una delle attività più
convincenti della vita di un giovane occidentale.
9. Fare un pic-nic
Nell’inarrestabile processo di
mitizzazione di quello che succede negli altri Paesi (processo a volte animato
dal desiderio di far qualcosa di meglio qui, a volte solo dall’antica voglia di
lamentarsi), una parte non indifferente la occupano le attività della domenica.
La domenica da noi è un animale tristissimo, un vecchio leone di uno zoo in
disarmo che si trascina al cinema, davanti alla tivù o alla mostra degli
impressionisti (ce n’è sempre una). A Parigi, se il sole splende, capita invece
che la gente si riunisca ovunque senza dirselo, per fare pic-nic, ballare o fare
pisolini. Succede davvero e se volete andar sul sicuro fate un salto sul Canal
St.Martin, che si trasforma spesso in un idillio di socialità e naturalezza.
10. Discutere dell’EXPO
Quando ci hanno detto che l’Expo
avrebbe avuto luogo a Milano, mezza città andò a documentarsi su cosa diavolo
fosse l’Expo. Scoprimmo che era una fiera d’altri tempi, e che quando la fecero
a Parigi nel 1889 costruirono per l’occasione la Torre Eiffel. Allora io e Michelino
abbiamo deciso di andare a vederla e ci è sembrata davvero maestosa,
pesantissima e assurda. Poi siamo tornati a Milano, dove tutti stavano ancora
litigando sull’Expo e abbiamo capito che nessuno avrebbe costruito una così
bella e inutile.
Il Concerto
Invece di darvi pessimi consigli su dove dormire (airbnb a parte, che salva sempre capra eccavoli), a fondo blog oggi inseriamo a pioggia e in forma ridotta i suggerimenti che ci sono giunti dai nostri informatori, voi compresi forse. In particolare salutiamo e ringraziamo due talpe di vecchia data, da tempo alloggiate a Parigi, che hanno contribuito anche alla redazione delle dieci discutibili cose di cui sopra.
1. Andare al Parc Des Buttes Chaumont che c'ha pure le cascate.
2. Seguire un corso al Collège de France. Professori che manco Gandalf sharano la conoscenza con chiunque abbia un pomeriggio libero.
3. Fare i tecnonerd a Rue MontGallet, strada dedicata all'hackerismo spinto dove pimparsi il pc. La Casablanca delle schede madri.
4. Andare a dire continuatecosì allo squat legalizzato 59 Rivoli.
5. Eccitarsi con gli scheletri a Jardin Des Plantes.
6. Cercare di rubare la Gioconda per una scommessa fatta al quinto pastis.
7. Rimettere a posto la propria coscienza museistica e farsi una tale dose di Louvre, Orangerie e compagnia da sentirsi in pace con la Storia per due anni almeno.
8. Sostenere il fumettismo indipendente à la Pied de Bich.
9. Mangiare ostriche sul pane nero appoggiati alle macchine parcheggiate al Marché d'Aligre e digerirle col the alla menta e pinoli dell'arabo a fianco.
10. Mangiare come neanche al mercato di pesce di Tokyo nei sushibar di Saint-Anne.
3 commenti:
e poi trovate l'evento con tutte le informazioni del caso qui:
https://www.facebook.com/events/720070328014875/?fref=ts
à samedi!
Dopo la nuotata alla piscina di Butte aux Cailles, ci sta bene un salto Chez Gladines che, malgrado il nome è basco.
Dopo e non prima. Visto che ci vorranno dalle 12 alle 14 ore per digerire.
Se... E poi?? Il solito italiano esagerato/la solita italiana esagerata!! Oh italiani.....
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